martedì 13 settembre 2011

Governo Berlusconi “rimandato” sulla lotta all’evasione

Berlusconi, dopo molti anni al governo, si è finalmente accorto che in Italia buona parte dei contribuenti non fa il proprio dovere. Nella recente manovra ferragostana ha deciso quindi che era finalmente ora di chiedere a chi le tasse non le paga di contribuire per salvare il nostro paese dal default. Ma con qual efficacia questa richiesta è stata avanzata?

Tredici esperti fiscalisti hanno risposto a questo quesito avanzato da Il Sole-24 Ore del 5 settembre 2011. Il voto complessivo delle norme antievasione firmate dal duo Tremonti-Berlusconi è, come era prevedibile, insufficiente: un 5 in pagella, con magari la richiesta di seguire un corso di recupero tenuto da Vincenzo Visco, il politico italiano per eccellenza che ha incarnato la lotta all’evasione.

Forse anche grazie al giudizio degli esperti alcune norme sono poi state ritirate al momento della votazione in aula, come ad esempio l’indicazione nel 730 dei conti correnti del contribuente che era evidentemente una duplicazione inutile visto che l’amministrazione fiscale ha già a disposizione una banca dati che contiene queste informazioni.

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