mercoledì 14 settembre 2011

Lo studio sulle opinioni degli italiani - Ricerche sull’evasione fiscale (1)

Nel 2007 due ricercatori della Banca d’Italia, Luigi Cannari e Giovanni D’Alessio, hanno condotto uno studio sulle opinioni degli italiani circa l’evasione fiscale (per scaricare la sintesi non tecnica dello studio clicca qui).

Tale studio è basato sulle risposte che i contribuenti hanno dato ad un’apposita sezione monografica dell’indagine sui bilanci delle famiglie italiane che con frequenza biennale viene condotta dalla Banca d’Italia.

Sulla base delle risposte date gli studiosi sono riusciti a costruire un indicatore sintetico della propensione all’evasione (vedi la tabella sotto tratta dallo studio di Cannari e D’Alessio).

Tra le evidenze trovate ve ne sono alcune più scontate, come ad esempio il fatto che la propensione ad evadere sia più alta per i lavoratori indipendenti, ed in particolare per quelli autonomi, rispetto ai dipendenti. Tra questi ultimi, però, si osserva come anche gli operai abbiano un’elevata propensione ad evadere. Ciò sembrerebbe indicare che i meccanismi di riprovazione sociale, come la pubblicazione online dei redditi, possano avere un’efficacia limitata nell’ostacolare il fenomeno dell’evasione in quanto l’atteggiamento di favore verso questo fenomeno è generalizzato. Il fatto che siano quindi gli autonomi quelli che evadono di più sembrerebbe essere solo il risultato del fatto che per questa categoria di lavoratori è più facile evadere.

Dallo studio emerge poi come il comportamento dei singoli contribuenti sia influenzato dall’atteggiamento delle famiglie che risiedono nella stessa provincia (la stessa indicazione è fornita da un recente articolo di Carla Marchesi pubblicato su lavoce.info) nonché dalla propensione ad evadere della provincia da cui proviene il capofamiglia.

La propensione a evadere risulta più alta nelle provincie con più elevata disoccupazione e laddove la qualità dei servizi pubblici è più bassa. Una Pubblica Amministrazione più attenta alle esigenze dei cittadini sembra quindi spingere i contribuenti verso una maggiore fedeltà fiscale.

Infine, l’atteggiamento verso l’evasione risulta essere via via più favorevole al diminuire dell’età e del livello d’istruzione del capofamiglia. 

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